Il Mio Paese è la Notte – MELANIA FIORE ai Giovedì Rossettiani 2019

Il Mio Paese è la Notte – MELANIA FIORE ai Giovedì Rossettiani 2019

GIOVEDI ROSSETTIANI 2019
Le Voci delle sera
NarraTeatro

 

«Il mio paese è la notte»

Melania Fiore è Annamaria Ortese ne La Straniera. Zingara assorta in un sogno

La seconda serata de Le voci della sera al Teatro Rossetti di Vasto si apre nel segno delle avventure zingaresche di Annamaria Ortese, una delle scrittrici più interessanti del Novecento, raccontate da un’affascinante e intensa Melania Fiore. Una voce inedita, quasi sconosciuta quella della Ortese che dopo alcuni anni trova finalmente il giusto e meritato spazio nel panorama letterario e critico contemporaneo. Sfuggente, surreale, metafisica, la sua scrittura simbolica e tutta immersa in un mondo di favola, ha nell’interpretazione della Fiore, attrice tra le più promettenti del panorama italiano, un baricentro visionario pure immerso nella realtà.

Lo spettacolo, scritto magistralmente da Angela Bubba, Giovanni e Matteo Scarfò, si muove tra i suoi amori, i luoghi toccati dal peregrinare continuo, la sua unica grande passione: la scrittura. Una vocazione che nasce da bambina, quando al calduccio del focolare suo padre le leggeva i grandi romanzi e coltivata tra insidie e difficoltà. Sulla scena i ricordi si rincorrono: dalla chiamata liberatoria per la pubblicazione del suo romanzo più celebre, Il mare non bagna Napoli, all’incontro con il Presidente Einaudi passando attraverso il suo amore per la natura.

La nostalgia per Napoli, in cui il sole si ferma nei vicoli della città vecchia, bui e maleodoranti, il sentimento di estraneità, la nostalgia di un tempo perduto per sempre eppure posseduto nella memoria attraverso i ricordi che si svolgono a rebours sulla scena, come un gomitolo che ricerca il suo capo, sono ricomposti e nella ricerca di senso che sempre accompagna i grandi, attanagliati dal dubbio, dal mistero dell’inattingibile felicità. Scorrono nella mente e sulla scena i flashback dell’infanzia trascorsa in Libia, i lutti, i lacerti di un tempo fuggevole. Le voci di bambina si mischiano a quelle della coscienza di adulta, i pensieri in un sentire discontinuo in cui l’identità è chimerica e ci si riconosce nell’osservare un gatto nero con la testa tonda, nell’udire il cinguettio degli uccelli, le voci di chi c’era.

Una straordinaria Melania Fiore in una prova attoriale altissima convince e commuove.

Giovedì prossimo toccherà alla seconda voce femminile di questa edizione: quella di Serena Di Gregorio nei panni di Natalia Ginzburg.

Mariella Di Brigida

Foto di Giacinto Sirbo

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