15 Mar Maria Francesca Rossetti
Londra, 17 febbraio 1827 – Londra, 24 novembre 1876
Maria Francesca, figlia di Gabriele Rossetti e Maria Francesca Lavinia Polidori, è la sorella maggiore di Dante Gabriel, Christina Georgina e William Michael. A lei si rivolge spesso Dante Gabriel per chiedere consigli linguistici e stilistici sulle proprie poesie, e a lei Christina dedica il Goblin Market. Di natura quieta e riflessiva, ha condiviso il clima culturale dell’ambiente preraffaellita pur senza prenderne parte attiva.
A 14 anni “Maggie” pubblica la traduzione del poemetto di Giampietro Campana In morte di Guendalina Talbot, e a 19 il componimento allegorico-religioso The Rivulets. Governante, tutrice e maestra privata (tra le sue tutees anche la piccola Lucy MadoxBrown, futura moglie di William Michael), le sue pubblicazioni maggiori riflettono una naturale disposizione didattica. Pensati per i suoi studenti di italiano sono i due volumetti di esercizi di traduzione: Exercises in IdiomaticItalian e Aneddoti italiani (1867). Di taglio didascalico e divulgativo è anche il suo libro più importante, A Shadow of Dante (1871), salutato da James Russell Lowell come “di gran lunga il commento migliore mai apparso in inglese”. Frutto di lunga esperienza del testo dantesco, A shadow assorbe molti degli elementi tipici del dantismo vittoriano, a cominciare dall’idea di Dante come “the central man of all the world” (Ruskin): “Dante” – sono le prime parole del libro – “è un nome non limitato nello spazio e nel tempo. Non l’Italia, ma l’Universo, è il suo luogo di nascita; non il XIV secolo, ma tutto il Tempo è la sua epoca”. Contraddicendo vistosamente l’interpretazione allegorica del padre (a cui pure il volume è dedicato), non soltanto Beatrice diventa verità biografica, ma anche la “donna gentile” viene coraggiosamente suggerita come possibile esperienza reale. Traspare nel libro la fascinazione per le recenti scoperte del “vero” Dante (il ritratto del Bargello e la maschera mortuaria), che ispirano Dante Gabriel a progettare l’ovale che accompagna il frontespizio del volume, dove le due figure del Dante giovane e del Dante vecchio proiettano un’ombra, un’ombra veritiera, “Un’ombra di Dante”, appunto. Dopo i primi capitoli introduttivi, Maria Francesca propone un’antologia commentata del poema dantesco, utilizzando per l’Inferno la traduzione del fratello William Michael, e per il Purgatorio e il Paradiso la recente traduzione di H. W. Longfellow (1864-66), che le rivolgerà il suo plauso. Interessante osservare che Maria preferisce tradurre da sé i brani tratti dalla Vita nuova anziché utilizzare la traduzione più libera e già famosa del fratello Dante Gabriel. Portando a compimento un’antica vocazione, nel 1874 Miss Rossetti si fa suora ed entra nel convento anglicano della Society of AllSaints. Agli occhi di Dante Gabriel, “la sua sorella maggiore si è così trasformata in quello che si può chiamare una Sister of Mercy – una di quelle cose vecchie che puoi vedere andare in giro in costume come un sacco di carbone con un ombrello”. A questa fase della vita spirituale di Maria Francesca si devono le sueLetters to myBible Class (1872) e la traduzione dal latino del libro delle Ore, The Day Hours (1875). Colpita da un tumore all’utero, e consolata dalla presenza dei fratelli, muore a 48 anni e viene sepolta nell’area riservata al convento nel BromptonCemetery.
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A Shadow of Dante
1871
Localizzazione: CESR FS9
A Shadow of Dante (1871), salutato da James Russell Lowell come “di gran lunga il commento migliore mai apparso in inglese”. Frutto di lunga esperienza del testo dantesco, A shadowassorbe molti degli elementi tipici del dantismo vittoriano, a cominciare dall’idea di Dante come “the central man of all the world” (Ruskin): “Dante” – sono le prime parole del libro – “è un nome non limitato nello spazio e nel tempo. Non l’Italia, ma l’Universo, è il suo luogo di nascita; non il XIV secolo, ma tutto il Tempo è la sua epoca”. Contraddicendo vistosamente l’interpretazione allegorica del padre (a cui pure il volume è dedicato), non soltanto Beatrice diventa verità biografica, ma anche la “donna gentile” viene coraggiosamente suggerita come possibile esperienza reale. Traspare nel libro la fascinazione per le recenti scoperte del “vero” Dante (il ritratto del Bargello e la maschera mortuaria), che ispirano Dante Gabriel a progettare l’ovale che accompagna il frontespizio del volume, dove le due figure del Dante giovane e del Dante vecchio proiettano un’ombra, un’ombra veritiera, “Un’ombra di Dante”, appunto.
Aneddoti italiani. Italian Anecdotes selected from Il compagno del passeggio campestre. A key to exercises in idiomatic Italian
Williams and Norgate, London-Edimburgh, 1867
Localizzazione: CESR
Il libro di Maria Francesca Rossetti fa parte di una collana sorta in Inghilterra nella seconda metà dell’ Ottocento, chiamata dall’ autore “Educational books” e volta a dare un’ inquadratura panoramica sia della lingua e della cultura italiana che delle altre più importanti lingue europee. Ad ogni volume di questa serie è delegato un aspetto: la grammatica, la storia, la poesia, la prosa, l’aneddotica, ecc. La primogenita di Gabriele Rossetti si occupa proprio di fare una cernita di cento episodi e notizie curiose in italiano, traendo ispirazione da Il compagno del passeggio campestre, testo pubblicato a Milano nel 1816, il cui sottotitolo reca la seguente dicitura:“Raccolta piacevole di fatti storici e di aneddoti utilissimi a formare il costume della gioventù ed a suggerire argomenti ai disegnatori, ai pittori, agli autori di drammi, agli inventori di danze teatrali, ec.”. Gli aneddoti riportati sono tratti per lo più dalla storia, sia antica che moderna, e fanno riferimento principalmente a grandi condottieri, imperatori e eroi del passato.
Il testo si articola in due volumi complementari: il primo riporta un breve compendio di grammatica italiana e poi i cento aneddoti in lingua inglese, ciascuno corredato di notazioni grammaticali e di domande e riflessioni per il lettore; il secondo consiste in una semplice trascrizione in italiano dei raccontini, così come sono riportati nel testo originale. La stessa autrice nell’ introduzione e presentazione ai due volumi esplica lo scopo della sua pubblicazione: offrire non uno strumento accademico bensì un mezzo per apprendere la lingua in maniera pratica, anche nei suoi aspetti idiomatici.
Exercises in idiomatic italian trough the litteral translation from the English
Williams and Norgate, London-Edimburgh, 1867
Localizzazione: CESR
Il libro di Maria Francesca Rossetti fa parte di una collana sorta in Inghilterra nella seconda metà dell’ Ottocento, chiamata dall’ autore “Educational books” e volta a dare un’ inquadratura panoramica sia della lingua e della cultura italiana che delle altre più importanti lingue europee. Ad ogni volume di questa serie è delegato un aspetto: la grammatica, la storia, la poesia, la prosa, l’aneddotica, ecc. La primogenita di Gabriele Rossetti si occupa proprio di fare una cernita di cento episodi e notizie curiose in italiano, traendo ispirazione da Il compagno del passeggio campestre, testo pubblicato a Milano nel 1816, il cui sottotitolo reca la seguente dicitura:“Raccolta piacevole di fatti storici e di aneddoti utilissimi a formare il costume della gioventù ed a suggerire argomenti ai disegnatori, ai pittori, agli autori di drammi, agli inventori di danze teatrali, ec.”. Gli aneddoti riportati sono tratti per lo più dalla storia, sia antica che moderna, e fanno riferimento principalmente a grandi condottieri, imperatori e eroi del passato.
Il testo si articola in due volumi complementari: il primo riporta un breve compendio di grammatica italiana e poi i cento aneddoti in lingua inglese, ciascuno corredato di notazioni grammaticali e di domande e riflessioni per il lettore; il secondo consiste in una semplice trascrizione in italiano dei raccontini, così come sono riportati nel testo originale. La stessa autrice nell’ introduzione e presentazione ai due volumi esplica lo scopo della sua pubblicazione: offrire non uno strumento accademico bensì un mezzo per apprendere la lingua in maniera pratica, anche nei suoi aspetti idiomatici.
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