15 Mar La superbia dei Galli punita
Firenze, Calcografia di Gio Chiari, 1799
Localizzazione: CESR
Questo canto estemporaneo fu composto da Domenico Rossetti, sotto lo pseudonimo di Stitemenios Veldacodrotos (anagramma di Domenico Rossetti del Vasto), in occasione della liberazione del Granducato di Toscana dall’invasione francese (1799). Il componimento del letterato vastese è formato da cinquantasei ottave con lo schema tipico dell’ottava toscana, ovvero una strofa composta da otto endecasillabi rimati, che seguono lo schema ABABABCC, con i primi sei endecasillabi a rime alternate e gli ultimi due a rima baciata, ma diversa da quella dei versi precedenti.
Del canto del Rossetti esistono due edizioni, una pisana e un’altra fiorentina, entrambe pubblicate tra l’estate e la fine del 1799. La versione che qui leggiamo è quella fiorentina. Si tratta di un’antologia di componimenti vari, pubblicata in segno di ringraziamento all’esercito austro-russo, in particolare al generale Suwarov, per aver liberato l’Italia. Oltre al canto di Domenico Rossetti, in essa è possibile leggere l’ode che dà il titolo alla raccolta, “Ai liberatori dell’Italia” di Giovan Battista Tavani, un sonetto di Vincenzo Monti, due sonetti di Gaetano Capponi e dell’avvocato Verdiano Francioli e delle ottave di Pietro Bagnoli. Al termine della selezione c’è un sonetto, dal titolo “Per la consolante notizia della presa di Roma”, senza l’indicazione dell’autore. Esso è presente anche nell’edizione pisana ed è, verosimilmente, riconducibile al Rossetti stesso.
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