Common place and other short stories

Common place and other short stories

                        London, F.S. Ellis, 1870

                        Localizzazione: CESR

Il volume raccoglie otto brevi racconti scritti da Christina Rossetti tra il 1852 e il 1870. Maria Francesca suggerì alla sorella di intitolare il libro “Births, deaths and marriages”, ma tale opzione fu scartata perchè il titolo appariva poco accattivante e troppo simile ad un altro libro allora in uscita. Inizialmente erano sei le storie destinate a tale pubblicazione, ma l’ editore Ellis chiese all’ autrice un racconto ulteriore, così Christina ne aggiunse due, uno scritto per l’occasione e un altro precedentemente accantonato.
Particolare importanza ha “Common place”, la storia che dà il titolo al volume e che presenta maggiore consistenza. Nell’ approntare la sua versione definitiva ci fu un fitto interscambio di idee tra Christina e l’editore. Protagoniste del racconto sono tre donne, Lucy, Catherine e Jane, che presentano tutte e tre dei tratti comuni con Christina e che vivono delle scelte esistenziali diverse: la prima contrae un matrimonio felice con un uomo semplice e premuroso, la seconda si sposa per interesse, la terza non si sposa, convinta che ci sia un matrimonio “spirituale” dopo la morte. Il racconto ha una struttura molto serrata, quasi di taglio giornalistico ed è articolato in piccoli capitoli.
I racconti più riusciti sono “Nick”, una breve fiaba gotica, “Vanna’ s Twins”, un racconto morale in cui due coniugi italiani vivono la tragedia della morte dei loro due gemelli  e “The lost Titian”, la storia di un pittore che perde il capolavoro della sua vita giocando ai dadi.
“Common place and other short stories” fu accolto piuttosto freddamente sia dal pubblico che dalla critica. Il “Times” scrisse: “The tragic element in human life saves the humblest existence from absolute Common place”. Anche Dante Gabriel, pur se in maniera edulcorata, fu critico nei confronti della sorella: egli definì “Common place” come “certainly not dangerously exciting to the nervous system” e poi aggiunse “of course, I think your proper business is to write poetry and not Common place”.

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